Immobili storici in stato di abbandono: il caso di Villa Livia

Quante ville, quante chiese sconsacrate (e non solo), quanti beni pubblici in Italia sono abbandonati a sé stessi?
Perché lo Stato non interviene per incentivare il loro recupero?
Sarebbe di certo utilissimo strumento per attivare quella parte del settore edile specializzata nel restauro e recupero del patrimonio architettonico e anche un modo per avere beni pubblici a disposizione per la fruizione della cultura.
Doppio beneficio, dunque, se si ipotizzano degli introiti frutto di una possibile politica virtuosa nell’ambito del turismo e delle attività di svago.

Villa Livia, Parco del Grifeo, Napoli

Una Villa nobiliare nel Parco del Grifeo


Un esempio per tutti?
Villa Livia, nel Parco del Grifeo a Napoli, una casa aristocratica destinata dal suo proprietario a Casa Museo ma di fatto conosciuta dai napoletani soltanto da pochissimi anni per essere stata un set della famosa produzione televisiva I Bastardi di Pizzofalcone, tratta dall’omonimo libro di Maurizio De Giovanni.

Villa Livia: da dimora privata a Casa Museo

La Villa fu costruita a Napoli tra il 1926 e il 1931 e rispecchia il gusto eclettico dei proprietari. Ogni camera è stata ispirata da uno stile del passato ed è arricchita da oggetti d’arte e antiquariato di raffinata qualità e bellezza. Nel 1959 la Villa fu donata al Museo Filangieri da Domenico De Luca Montalto, marito di Livia Serra, pronipote di Gaetano Filangieri.
La donazione prevedeva tuttavia una clausola, che la villa fosse aperta alla città e utilizzata per culturali così come Villa Pignatelli.
Una Casa Museo, insomma, dove permangono intatte le architetture, gli arredi e i segni tangibili dell’assetto sociale e culturale di chi ha vissuto in quei luoghi, cambiando invece la sua funzione.

Perché Villa Livia è in stato di abbandono?

Dov’è tutto questo?
Pochi anni fa è apparso addirittura l’annuncio su Immobiliare.it della messa in vendita di Villa Livia, subito ritirata da Giampaolo Leonetti, il direttore del museo, che ha giustificato il fatto con la volontà di recuperare fondi per la sopravvivenza del Museo Filangieri, da anni in difficoltà.
Ma Villa Livia è patrimonio collettivo, è un bene del cittadino.
Tendo addietro sempre Leonetti presentò un progetto per il restauro della villa, che è un bene vincolato. Ma il MIBACT non lo finanziò.
Perché lo Stato, prima ancora di Regione e Comune non intervengono su questi e altri beni del nostro inestimabile patrimonio?

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